Titolo: I figli del male

Autore: Antonio Lanzetta

Casa Editrice: La Corte Editore

Genere: Thriller

Pagine: 356

Formato: Rilegato/ebook

Recensione

 

Antonio Lanzetta, autore de Il buio dentro, torna  nelle librerie con un nuovo thriller I figli del male, edito La corte editore.

I personaggi di questo romanzo sono gli stessi che i lettori hanno incontrato nel primo libro di Lanzetta, entrambi i romanzi sono autoconclusivi, ma esiste un filo conduttore che li lega, nonostante possano essere letti anche indipendentemente  l’uno dall’ altro.

L’autore ci riporta a Castellaccio e nelle ambientazioni del suo primo romanzo, ma questa volta le descrizioni sono ancora più coinvolgenti.
“Lui vede”. Due parole scritte su un bigliettino conficcato nella gola tagliata di un uomo  ucciso in maniera cruenta.
Lo scrittore di cronaca nera Damiano Valente, detto lo Sciacallo per la sua professione, si ritrova ad assistere a questa scena del crimine e nonostante  avesse deciso di non farsi più coinvolgere in un certo genere di casi, anche questa volta, come già successo in passato, un passato bagnato dal sangue e segnato dalla morte, non riesce a rimanere indifferente, soprattutto a causa del coinvolgimento del suo amico Flavio.
Flavio, psichiatra in una casa di cura, sta lavorando al caso di una ragazza ricoverata nella sua clinica e si trova in pericolo. Damiano deciso a scoprire  il collegamento tra i due casi non può ignorare il delitto e ciò che si porta dietro.

La storia viaggia  su tre piani temporali: il presente, un passato recente , e  un passato che risale al 1950 e alla storia di Mimì, il nonno di Flavio, in un Sud Italia segnato dalla guerra e dalla dittatura.

Antonio Lanzetta riesce a costruire un perfetto puzzle temporale senza mai confondere il lettore.

Definito in Francia lo Stephen King italiano,  Antonio Lanzetta fa dello stile cupo ma diretto il suo marchio di fabbrica, la sua prosa, chiara e incisiva assume sfumature gotiche ed inquietanti tenendo sul filo il lettore, grazie ai numerosi colpi di scena con cui l’autore sceglie di concludere ogni capitolo del romanzo.

I figli del male però è anche una storia che racconta valori inviolabili come l’amicizia e la  lealtà, questo regala al romanzo un aspetto “umano” e  toccante.

Se lo consiglio? Assolutamente si, a tutti gli amanti dei thriller dai toni cupi e che non sono spaventati da scene crude, che Lanzetta sa descrivere con minuziosi particolari, che arrivano a toccare in certi punti anche il genere horror.

Buona lettura…

Marilena’s Journal

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