Titolo: Le Black holes

Autore: Borja González

Casa editrice: Mondadori

Genere: Fantasy/Mistery

Pagine: 128

Da grande appassionata di graphic novel non potevo lasciarmi sfuggire Le black holes del celebre disegnatore Borja González ed oggi ve ne parlo per la mia rubrica #UnaFantasticaDistopia.

Questa graphic novel appartiene, infatti, al genere fantasy con molti aspetti mistery.

Si legge tutta d’un fiato e le 128 pagine scorrono molto velocemente.

La storia si sviluppa su due livelli temporali. Nel 1856 incontriamo Teresa, ragazza appassionata di fantasmi e racconti del mistero. Nel 2016 invece incontriamo Gloria, Cristina e Laura, tre ragazze che vogliono  fondare il gruppo punk rock “Le black holes”, nome dato in omaggio alle teorie di Stephen Hawking.

Si intuisce che tra passato e futuro esiste un portale di passaggio nei pressi di un lago.

Gli unici elementi che “vediamo” viaggiare nel tempo, però, sono una farfalla color corallo e una scatola di caramelle che contiene le poesie, a tema horror gotico, scritte da Teresa con il disappunto della sua famiglia, che la vorrebbe una “classica” ragazza pronta al debutto in società. Teresa sentendosi totalmente incompresa nella sua stessa casa, soprattutto dalle tre sorelle, con cui non ha davvero nulla in comune, scappa in cerca della sua realizzazione personale.

Allo stesso modo nel presente è Laura ad essere la “voce fuori dal coro”. Personalmente ho percepito un legame tra le due ragazze.

Di questa graphic novel colpisce principalmente la scelta dei colori.

Il passato è disegnato con delle meravigliose gradazioni di verde e di terra cotta, González alterna le tonalità pastello a dei toni più brillanti, su uno sfondo nero che dona un meraviglioso contrasto.

Il presente invece è reso con dei toni più cupi e monocromatici, l’unica nota di colore brillante è data dalla farfalla che viene dal passato creando una sorta di continuità.

Le tavole di Borja González sono molto interessanti, sotto l’aspetto illustrativo.

La scelta di non definire i connotati del viso dei personaggi, che, facendo una ricerca sul web, ho potuto notare sia una prerogativa delle illustrazioni dell’autore, mi piace particolarmente, perché regala molto spazio all’immaginazione ed il lettore è “costretto” ad immaginare, appunto, gli stati d’animo e le emozioni dei protagonisti.

Purtroppo però c’è un “ma”.

Ho trovato la trama poco sviluppata e troppe cose lasciate all’intuito. È molto bello immaginare dei particolari lasciati in sospeso, ma in questa graphic novel, troppo viene omesso.

Pur rileggendo alcuni tratti, ho la sensazione che ci siano delle lacune nella storia e che sarebbe potuta essere sviluppata meglio e in maniera più articolata.

Le premesse molto interessanti avevano tutta la potenzialità di essere la base per realizzare una trama molto più strutturata.

Nel complesso è stata una lettura piacevole, ma non indimenticabile.

Marilena

Write A Comment