Titolo: La collezionista di libri proibiti

Autrice: Cinzia Giorgio

Casa Editrice: Newton Compton

Genere: Narrativa

Pagine: 281

 

Recensione

E’ difficile lasciare andare storie così belle… belle come La collezionista di libri proibiti, il romanzo della scrittrice Cinzia Giorgio.

Venezia, Parigi, l’arte e l’amore nelle loro varie forme, sono gli elementi su cui Cinzia Giorgio fonda il suo romanzo La collezionista di libri proibiti.

Il romanzo cattura il lettore sin dal prologo. Ho letto questo libro ipnotizzata pagina dopo pagina dallo stile di scrittura, dalla storia accattivante e dai meravigliosi protagonisti.

E’ un romanzo che celebra l’arte, e lo fa in maniera “semplice” e pura, attraverso l’amore e la passione di Olimpia, una giovane donna  che si libera dai cliché della sua epoca (Olimpia nasce nel 1960) e della sua classe sociale, per condurre la vita che ella stessa decide, inseguendo le sue passioni e i suoi sogni, diventando, grazie al suo grande talento un donna forte e di potere.

La storia ha inizio quando Olimpia, adolescente appartenente ad una famiglia veneziana molto in vista, entra, quasi per caso, nella bottega di Anselmo un antiquario con la sua stessa grande passione per i libri antichi, che passo dopo passo e anno dopo anno insegna ad Olimpia tutti i segreti del suo mestiere, diventando così il suo pigmalione.

Olimpia sviluppa una grande attitudine per i libri messi all’indice dalla Chiesa e proprio grazie alla lettura di uno di questi libri, scritto dalla poetessa del Cinquecento Veronica Franco, trova il coraggio di vivere un’appassionata notte d’amore con l’oggetto dei suoi sogni e dei suoi desideri, Davide, il nipote di Anselmo, che lavora con lo zio nella bottega Calvani.

La storia d’amore tra Davide e Olimpia però viene bruscamente interrotta da un evento inaspettato che la vita pone sul cammino dei due giovani ragazzi. In seguito a questa rottura, Olimpia, spinta da Anselmo e da sua madre, intraprende all’estero gli studi di Storia dell’arte che la porteranno a diventare un esperta di libri messi all’indice. 

Gli anni trascorrono e Olimpia diventa una donna di successo, che grazie alla sua caparbietà e alle sue grandi capacità, diviene una delle donne più influenti nel suo campo, e rileva un’importante casa d’aste a Parigi.

Ma per la storia d’amore tra Davide ed Olimpia la vita non ha scritto ancora la parola Fine….

Ho trovato questo romanzo davvero meraviglioso. E’ stato un vero piacere godere della lettura di uno stile scrittura pulito, ma allo stesso tempo ricercato e mai scontato, come quello di Cinzia Giorgio.

Mai scontata lo è anche la storia, ricca di colpi di scena che lasciano il lettore sempre sul filo.

Un libro emozionante, che mi ha spesso fatto sorridere, ma ancora più spesso commosso, per la sincerità dei sentimenti raccontati e la purezza dei personaggi.

L’autrice ci regala un romanzo vero e e completo. Trasmette l’amore per l’arte in ogni sua forma  e lo fa con naturalezza. L’arte è in ogni riga di questo romanzo che tocca le corde dell’anima.

Ho amato le lettere di Veronica Franco, di cui la scrittrice ha riprodotto lo stile, e le minuziose descrizioni degli ambienti, della bottega Calvani, che trasmette un senso di sicurezza, di Venezia e della meravigliosa Parigi, la Ville Lumière.

Trovo Olimpia un personaggio dal profilo molto interessante, ma ho amato follemente Peggie, la stravagante miliardaria americana, a cui Olimpia confida tutti i suoi sogni e le sue aspettative e che incoraggia la ragazza ad uscire dai confini in cui si trova e a “spezzare” le catene, per divenire la donna che merita di essere.

La collezionista di libri proibiti è un bellissimo romanzo, pieno di sogni che si scontrano con la dura realtà. 

 

Intervista a Cinzia Giorgio per Marilena’s Journal

M.J. –Ciao Cinzia, ti do il benvenuto come mia ospite questo pomeriggio, e ti ringrazio di essere qui per un approfondimento sul tuo meraviglioso romanzo La collezionista di libri proibiti.

C.G.-Grazie a te, Marilena, è un vero piacere!

 

M.J-Ci sono caratteristiche della protagonista di questo romanzo da potersi definire autobiografiche?

C.G.-Il grande amore per i libri e per la storia. Olimpia è molto diversa da me, per il resto.

 

M.J.-Scegli di raccontare di un amore inappagato, creando un parallelismo con l’amore inappagato della poetessa del Cinquecento Veronica Franco e il gentiluomo veneziano Marco Venier. Credi che sia l’unico tipo di amore che possa essere considerato davvero “romantico” e duraturo nel tempo, non trovando mai una reale realizzazione?

C.G.Potrei dirti che forse la storia di Romeo e Giulietta ci ha spinti a pensare che il vero amore sia quello che non conosce il significato della parola “serenità” ma non è così. Il vero amore è più forte, è il motore che muove ogni cosa, e non conta affatto che abbia un esito fausto o infausto. Il parallelismo tra la storia di Veronica e Marco e quella di Olimpia e Davide è chiaramente voluto e ti ringrazio per averlo notato!

 

M.J.-Olimpia a diciotto anni rinuncia a Davide, apparentemente a causa delle vicende che la vita pone sul loro cammino. Non credi che lei si nasconda dietro una facciata di vittimismo per rincorrere un sogno più grande? Olimpia è fin da piccola una donna forte, perché in questo caso è così arrendevole? Le sue decisioni sono prese davvero in nome di una moralità troppo rigida?

C.G.Olimpia fa una scelta di vita forte ma comprensibile a diciotto anni. In quante a quell’età avrebbero rinunciato a seguire i loro sogni per vivere un amore a metà? Lei non si arrende, semplicemente cerca di capire quale sia la sua strada. Sua madre ma soprattutto Anselmo le mostrano la via e lei la segue perché pensa sia la scelta migliore e perché crede in se stessa.

 

M.J.-Come mai non fai menzione di relazioni sentimentali intraprese da Olimpia dopo la rottura con Andrew? Pensi sia giusto che una donna decidere si chiuda a un qualunque tipo di relazione sentimentale in nome di un amore adolescenziale, seppur correlato a una forte delusione?

C.G.In realtà non ne parlo non perché Olimpia non abbia avuto altre relazioni ma solo perché fanno parte della sua sfera intima, segreta. Lei non ha chiuso le porte all’amore. Quella con Davide non era una cotta adolescenziale e lo dimostra la passione che si riaccende quando si rivedono dopo qualche anno.

 

M.J.-Il personaggio di Peggie è ispirato a una figura appartenente alla realtà?

C.J.-Sì, certo. La musa ispiratrice è stata la divina Peggy Guggenheim, vissuta a Venezia proprio in quel periodo.

 

M.J.-Al termine del romanzo si intravede la possibilità di un potenziale seguito. È nei tuoi progetti scrivere un sequel  de La collezionista di libri proibiti?

C.G.-Qualcosa bolle in pentola, ma non posso parlarne ancora. Sarà una sorpresa!

 

M.J.-Tre aggettivi con cui definiresti il tuo romanzo…

C.G.-Aggettivi? Non saprei… ti proporrei, invece, la definizione di una lettrice, che utilizzò però un sostantivo e non un aggettivo scrivendomi: “Questo romanzo è femmina!”. Mi emoziona l’idea che il mio libro abbia anche per i lettori una forte connotazione femminile.

 

M.J.-Il lettore attento, riesce a evincere sin dal prologo che l’epilogo della storia d’amore tra Olimpia e Davide non è a lieto fine. Come ma la scelta di dare al lettore la possibilità di intuire un particolare così importante?

C.G.-Amo a tal punto i miei lettori che ho voluto essere sincera e cristallina con loro fin dalle prime battute, tutto qui.

 

M.J.-Ti ringrazio

Marilena’s J

 

 

 

 

4 Comments

  1. L’ho letto su tuo consiglio! Ti seguo sempre e grazie a te ho conosciuto questo romanzo bellissimo!

  2. Lo leggerò …
    mi piace che l’autrice lo definisca ” un romanzo femmina “…
    Accattivante come sempre la recensione !!

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