Titolo: Il karma non è acqua

Autrice: Madeleine H.

Formato: Kindle

Lunghezza stampa: 127

Casa Editrice: Rizzoli, 2016. (Collana You feel)

Genere: Chick lit

 

SINOSSI:

Se deve succedere, succederà!

Camilla ha trent’anni, vive a Roma e ha una vita apparentemente normale: una Bakery con la socia e amica Barbara, una bella casa e una storia perfetta con l’altrettanto perfetto Simone. Però nasconde una segreta passione per Gabriele Ferretti, giovane promessa del cinema italiano. Passa le notti a vedere e rivedere i suoi video su Internet e a fantasticare su di lui come una quindicenne innamorata del leader di una boyband. La fantasia entra prepotentemente nella realtà quando una sera, per caso, Camilla e Gabriele incrociano i loro sguardi. E lei capirà che l’attore è il vero uomo della sua vita, il suo amore karmico e scritto nelle stelle. A sostenerlo ci sono la mamma – una fashion hippy che l’ha cresciuta a pane, moda ed esoterismo – e l’amica del cuore Olivia, conosciuta sul web come Madame Olympià (con l’accento sulla A!), famosa per gli oroscopi sull’amore e le carte su Youtube.
Un romanzo divertente, una storia d’amore raccontata e percorsa a ritroso, in cui anche la Legge di Murphy si tinge di rosa e si arrende al destino scritto nelle stelle.

Recensione

Oggi ha inizio su Marilena’s Journal la nuova rubrica #ScrittoriEmergenti. 

Ho deciso di inaugurarla con la recensione del romanzo della scrittrice Madeleine H, Il karma non è acqua.

Il genere letterario Chick lit è emerso negli anni novanta, da scrittrici che si rivolgono all’universo delle giovani donne con romanzi rosa, brillanti, divertenti ed ironici. Il nome deriva dall’unione dei termini chicken (pollastrella) e  lit, abbreviazione di literature (letteratura).

Il romanzo di Madleine H. appartiene indubbiamente al genere Chick lit, ma si presta ad un doppio piano di lettura.

Ciò che ci appare immediatamente è una storia simpatica e leggera e di piacevole lettura. Ma in questo romanzo c’è molto di più, c’è introspezione.

La protagonista Camilla è una trentenne con manie e  paturnie di una normalissima ragazza della sua età, con le sue insicurezze, circondata da personaggi che rappresentano il suo, ma potenzialmente anche il nostro, quotidiano e da una madre sui generis che non rispecchia esattamente la figura materna che Camilla sognerebbe di avere, ma come nella maggioranza dei casi, si tende a desiderare ciò che non si ha. D’altra parte la tendenza della psiche umana è sempre la ricerca dell’elemento mancante, che diviene oggetto di desiderio.

Il karma non è acqua gira proprio intorno al tema del desiderio. Camilla desidera l’amore vero, travolgente, l’amore cinematografico, arrivando ad identificarlo proprio con il suo mito televisivo, ma nella realtà vive un fidanzamento con il classico bravo ragazzo, povero di ardore e passione. E’ proprio quando Camilla smette di anelare a quel sogno, che come per magia, il destino la mette sullo stesso aereo del suo amore mitologico e le permette di farlo diventare realtà. Una sorta di Serendipity segue tutto il filo del racconto che con ironia e leggerezza ci porta a tifare a tratti di più, a tratti di meno per questa coppia creata dal destino.

Quattro chiacchiere con l’autrice:

-Credi che Camilla rappresenti la trentenne attuale media?

-No non lo credo, o almeno non lo credo al 100%, in quanto Camilla rispetto alla media delle trentenni italiane di oggi è molto avanti sul piano del lavoro e molto più realizzata. In comune con le trentenni attuali ha la tendenza ad imporsi cosa desiderare e allo stesso tempo ad imporsi dei limiti. Lei non crede fino in fondo nella sua storia d’amore con Gabriele fino a tornare ad un certo punto da Simone, perché è quello che tutti si aspetterebbero da lei. Lei tende a non ragionare con la sua testa ed il suo cuore, ma secondo le aspettative della società. E’ proprio questa mancanza di coraggio che la porta a fare delle scelte forzate che la spingono poi ad affidarsi al Cosmo.

– Il rapporto di Camilla con sua madre rappresenta la tipologia mamma-amica. Come mai questa scelta?

– Ho scelto questa dinamica perché è una dinamica che potrebbe portare allo scompenso nel rapporto di coppia. Infatti Camilla cerca in Simone la dinamica tradizionale che le è mancata.

– Le due amiche di Camilla, così agli antipodi ed entrambe così diverse da lei, rappresentano gli aspetti nascosti del suo inconscio, o le definiresti una sorta di compensazione, come un triangolo perfetto che dona equilibrio alla sua vita?

-Quando scrivo un romanzo cerco di inserire i personaggi in un contesto che sia il più possibile verosimile. Cerco di creare una serie di relazioni intorno alla protagonista sintetizzando nelle persone intorno a lei, in questo caso le sue amiche, il mondo di Camilla, con le sue contraddizioni tra il mondo degli oroscopi e delle passioni, e il mondo della razionalità che sembrano apparentemente inconciliabili, ma in fondo convivono in ognuno di noi.

-In cosa Camilla ti rispecchia e in cosa invece è distante da tuo modo di essere?

-Camilla mi rispecchia nel suo essere una persona in cui convivono questi grandi contrasti. Non mi rispecchio invece in Camilla per quanto riguarda l’aspetto della sua grande indecisione. Il percorso psicologico che sento personalmente di aver fatto, Camilla ancora non lo ha fatto, risultando così una ragazza ancora non del tutto risolta.

-Prevedi un potenziale seguito de Il karma non è acqua?

-Assolutamente no. Credo che i romanzi debbano partire già con un’idea di seguito a monte, altrimenti significherebbe forzare la trama e rompere determinati equilibri raggiunti in un romanzo finito.

Non mi resta che fare un grande in bocca al lupo a Madeleine H!

Marilena’s J

 

Photo cover: web

 

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