Io prima di te. Quando ho comprato questo libro, non l’ho fatto perché mi avesse particolarmente colpito, semplicemente mi incuriosiva…

Ne avevo sentito parlare ovunque, c’era in giro un grande clamore sull’uscita del film tratto da questo romanzo, e chi lo aveva letto si proclamava estasiato dalla storia d’amore con la A maiuscola.

Mi sono solo detta: “Perché no?”

Beh adesso so perché probabilmente non avrei dovuto leggerlo…

Mi ha logorato.

L’autrice Jojo Moyes scrive in maniera chiara, scorrevole, non pretenziosa, sempre in prima persona, e così riesce a trasmettere i sentimenti provati dalle varie voci narranti (quella predominante rimane la voce di Louisa, la protagonista) in maniera “diretta”. Questo fa si che si entri nella storia in modo molto liscio e naturale, ma allo stesso tempo senza accorgersi che si sta entrando in una storia forte e struggente.

Le  prime 150 pagine circa di questo libro non mi hanno trasmesso emozioni particolari, sono come una lunga e tranquilla introduzione, una sorta di preparazione a quello che il lettore ignaro, non sa ancora di dover affrontare. Raccontano una semplice routine quotidiana di cui entri a far parte in maniera molto naturale, e fanno si che senza rendertene assolutamente conto, questi personaggi ti entrino dentro. Quando finalmente ho capito dove e come la storia sarebbe andata a finire era troppo tardi per interrompere una lettura che dovevo assolutamente portare fino alla fine, nonostante non avessi nessuna intenzione di provare le sensazioni di ansia, tristezza e angoscia che questo libro è capace di suscitare nel lettore. Ti entra dentro in maniera un po’ subdola, sottilmente, ti prepara piano piano a leggere con il respiro sospeso (per l’angoscia) e il magone in gola… Nelle ultime 20 pagine ho pianto tre volte pur avendo già ben chiaro il finale dall’inizio. Non è un libro a cui si può arrivare preparati, perché credetemi: mentre leggete, dovete ricordarvi di respirare…

La storia inizia quando Louisa, una ragazza inglese di 26 anni, chiusa nella piccola realtà della località di provincia in cui abita, perde il lavoro come barista, che le dava una sorta di “sicurezza”. Lei che amava rintanarsi nella routine di quel bar ai piedi del Castello, attrazione turistica del paese. Preoccupata per la situazione economica familiare, si trova ad accettare, suo malgrado, un lavoro super pagato di 6 mesi come accompagnatrice e un po’ tuttofare di Will, un uomo di 35 anni, tetraplegico, vittima di un incidente, appartenente alla famiglia più facoltosa del paese.

Sin dall’inizio si scontra con il carattere duro di Will e con la sua depressione, dovuta allo stato in cui si trova.

Non vengono fatti troppi accenni alle difficoltà “pratiche”che Louisa incontra nel curare Will, ma il tutto è incentrato sulle difficoltà che la ragazza incontra nel trattare con un soggetto così complesso a livello psicologico.

L’incontro tra i due regala a Lou una nuova visione della vita. Entrambi i personaggi, durante tutto il corso della storia si prefiggono un obiettivo, una sorta di “missione”: Lou vuole tirar fuori Will dalla sua depressione e distoglierlo dagli istinti suicidi e che lo caratterizzano nei due anni successivi all’incidente, e Will vuole “aprire la mente” di Louisa a nuovi orizzonti, a nuove esperienze, tirarla fuori dalla routine in cui lei si è rintanata da sempre.

La storia d’amore che nasce tra Will e Louisa non è una classica storia da romanzo rosa, è un sentimento profondo di dipendenza psicologica reciproca, dovuta a ciò che l’uno riesce e tirar fuori dell’altro.

In un primo impatto Will può sembrare il più egoista tra i due, nella loro storia, ma quello che ho recepito successivamente è che Lou prova per Will del sentimenti più “egoistici”, se così si possono chiamare. Lei non crede di poter vivere senza Will e ha bisogno che lui “le mostri la strada”. In questo scambio è Will, nonostante la sua situazione, a regalare a Louisa, nuovi orizzonti e una nuova vita, preparandola a quella vita che lei da sola si era sempre negata e con la sua assenza, costringendola a viverla.

“Non pensare a me troppo spesso. Non voglio pensarti in un mare di lacrime. Vivi bene.
Semplicemente, vivi.”

(Frase tratta dal libro “Io prima di te)

Bisous Bisous 

Marilena’s J.

io-prima-di-te

Photo: Marilena Cracolici

N.B. Photo copertina libro: web

 

6 Comments

  1. Conoscevo questo libro ma non l’ho mai letto e leggendo quanto è triste dico meglio così. Devo dire che queste storie così struggenti mi appassionavano tempo fa, adesso preferiscp libri sulla motivazione. Comunque fantastica recensione!

  2. Non è il genere di libri che mi piace leggere,
    ma la tua recensione è bellissima …
    Sicuramente il libro supera di gran lunga il film.
    Complimenti, incuriosisci ….
    Saluti e baci

    • Molto probabilmente nemmeno io se avessi saputo l’epilogo del libro prima di acquistarlo, l’avrei scelto.
      ma una volta iniziato, questo libro ti spinge ad andare fino in fondo, fino all’ultima pagina.
      Sono lieta che tu abbia apprezzato la mia recensione…
      Bisous Bisous 😉

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