Titolo: Lacci

Autore: Domenico Starnone

Casa Editrice: Einaudi

Genere: Narrativa

Pagine: 134

Recensione

Buonasera booklovers!

Lacci, il romanzo di Domenico Starnone, edito Einaudi, con il suo incipit duro e deciso spalanca al lettore immediatamente una porta sulla vita di Aldo, Vanda e i loro figli Sandro e Anna.

“Se tu te ne sei scordato, egregio signore, te lo ricordo io: sono tua moglie.”

Con queste penetranti e dirette parole, Vanda affronta suo marito Aldo con una lettera, dopo l’abbandono da parte dell’uomo della casa dove viveva con i loro due figli.

Aldo, in preda ad una crisi “esistenziale” abbinata ad una forte componente infantile da sindrome di Peter Pan, decide che ciò che ha non lo soddisfa più, che si sente “in trappola” e decide di liberarsi dalle catene della famiglia, sacrificando così la serenità di sua moglie e dei suoi figli.
Aldo, tipico esempio di maschio adulto, infantile ed egoista,decide di girare totalmente le spalle ai bisogni economici ed affettivi della sua famiglia, a favore di una “ritrovata giovinezza” accanto ad una donna molto più giovane di lui.
Per quattro anni Vanda e i suoi figli devono cavarsela da soli, ricostruendo pian piano la loro vita, raccogliendone i cocci e rimboccandosi le maniche, soprattutto Vanda.
Ma se il colpo di testa di Aldo costa dolore alla sua famiglia, probabilmente il suo ripensamento causerà ancora più danni.

Lacci si svolge su due livelli temporali: gli anni della giovinezza, in cui Aldo abbandona la sua famiglia e quarant’anni dopo, quando si mettono in tavola finalmente le carte e le conseguenze delle sue scelte e di quelle di Vanda vedono la luce.

Questo romanzo di Domenico Starnone è molto intenso e soprattutto altamente introspettivo.
Credo però che possa trovare il suo maggiore riscontro in chi questo tipo di storia l’ha vissuta sulla pelle. In questo caso, Aldo diventa il bersaglio dell’assoluto disprezzo del lettore a causa del suo infantile egoismo ed egocentrismo in ogni momento della narrazione.
Lo stile di scrittura è chiaro e corre veloce nella prima parte del romanzo, per rallentare nella seconda e dirigersi dritto alla meta nella terza.

Buona lettura.

Marilena’s Journal

 

 

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