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Buongiorno cari lettori, chi di voi mi segue da più tempo conosce la rubrica #TheWords – Le parole mai dette . Questa rubrica racconta di me, ma soprattutto di voi, di situazioni rimaste in sospeso, di parole che per paura, per orgoglio o semplicemente per pigrizia, non sono mai state pronunciate, parole che qui trovano un nuovo spazio, e forse potranno finalmente essere lette o arrivare a destinazione. In questa rubrica parlo di tutti noi, di momenti di vita personale, o di momenti che voi stessi mi avete raccontato ed io mi sono limitata a portare “su carta”, se così si può dire… Forse è più appropriato dire “sulla tastiera”, ma soprattutto sul web, il più grande canale di comunicazione esistente, il più grande mare a cui affidare una bottiglia che si vuole far arrivare a destinazione. Oggi vi racconto una nuova storia. Nelle lettere che ho pubblicato precedentemente i nomi…

Hey Guys! Vi è mai capitato di sedere accanto al vostro migliore amico e per un istante guardarlo negli occhi e pensare che forse non era poi così sincero come voleva apparire ai vostri occhi? Chi di voi non ha ancora visto il film di Paolo Genovese, “Perfetti sconosciuti” dovrebbe immediatamente correre ai ripari, perché credetemi, difficilmente mi è capitato di vedere un film tanto vero, cinico e tremendamente realistico come quello. Il tema della rubrica #TheWords-Le parole mai dette, che vi racconto oggi è proprio questo. M. nella sua lettera ad F. gli svela la “vera faccia” del suo migliore amico.  E’ tutto reale. Non c’è invenzione, solo tanta scomoda verità. Leggete fino alla fine…e poi meditate…. “Ciao F. Quanto sarebbe più facile tacere ? Non cerco scandali, né chiarimenti, cerco solo la verità. Guardo foto di sorrisi di plastica, di amori di plastica, ma soprattutto vedo amicizie di…