Titolo: Friend Request
Autrice: Laura Marshall
Casa editrice: Piemme
Genere: Thriller psicologico
Pagine: 340
La recensione di Friend request, thriller psicologico di Laura Marshall edito Piemme,
non è facilissima, in quanto mi sento di dare il mio parere separandolo su due diversi livelli di giudizio.
Ora vi spiego…
Sul piano della trama “thriller”, questo romanzo ha grandi potenzialità, la storia non è troppo originale, ma per tre quarti del libro ben strutturata, raccontata su due linee temporali, il 2016 in cui troviamo una protagonista quarantenne, Louise, e il 1989 in cui Louise è un’adolescente in cerca di accettazione da parte del “gruppo che conta” del suo liceo.
La tensione e il pathos crescono di capitolo in capitolo, quando Louise riceve la richiesta di amicizia su Facebook di Maria, una ragazza del suo liceo, scomparsa la notte della festa di fine anno e mai più ritrovata, Louise è sicura che la colpa della presunta morte di Maria sia proprio sua.
Tutto molto convincente e ben scritto fino alle ultime ottanta pagine, in cui il pathos cala per sfociare in un finale dilatato e noioso, che mi è sembrato quasi slegato dal resto del libro, un finale poco chiaro che rimane in parte aperto.
Sul piano invece psicologico ho trovato questo romanzo molto valido.
Racconta una storia di bullismo dal punto di vista della carnefice, una carnefice pentita in cerca di redenzione, ma troppo tardi, quando le sue azioni sono giunte già ad un punto di non ritorno.
Non ho empatizzato con Louise, ma con le sue vittime. Trovo infatti che il suo pentimento ritardato, sia estremamente funzionale a lavarsi la coscienza e la faccia, prima di tutto con se stessa, ora che è diventata madre e teme che suo figlio possa essere vittima nella vita di qualche carnefice simile a lei.
Lo consiglio come libro che sensibilizza contro il bullismo ma poco come thriller.
Buona lettura.
Marilena