Titolo: Il dilemma

Autrice: B.A. Paris

Casa editrice: Tea

Genere: Thriller psicologico/ narrativa

Pagine: 368

 

“Lei scappa via verso il giardino e io mi appoggio al muro, con l’adrenalina che mi prende a pugni il cuore.”

 

Da settimane Adam sta preparando una sorpresa per la festa dei quarant’anni della moglie Livia, far arrivare in tempo per la torta la figlia, che studia ad Hong Kong.

Purtroppo i piani di Adam vengono mandati all’aria dal destino crudele, l’aereo dove in teoria dovrebbe viaggiare sua figlia, cade.

Adam sa che dovrebbe avvisare subito sua moglie dell’accaduto, ma decide di non privarla del suo giorno perfetto, rimandando la rivelazione a dopo la festa.

Una festa che si trasforma in un tormento e corre sul filo dell’ansia e del dilemma.

Lo stile di B.A. Paris è veloce e mi ha tenuta in sospeso nella speranza che la storia si evolvesse in modo diverso, ma poi si è rivelato un romanzo di intrattenimento.

I personaggi sono ben raccontati, ma manca l’introspezione psicologica necessaria.

Il romanzo è drammatico ma di facile lettura.

Si susseguono troppe pagine che non aggiungono nulla alle dinamiche del libro, trainando la narrazione in discorsi pindarici e superflui.

Il romanzo vuole esprimere il dilemma, se sia o meno giusto omettere o rimandare  una verità per proteggere i propri cari, dilemma che potrebbe essere anche accettabile, ma forse non se si tratta della morte di una figlia.

Il lasso temporale in cui si svolge il romanzo è di 24 ore, esattamente scandite dall‘orologio.

Ci sono due io narranti a capitoli alternati, Livia e Adam.

Non è un thriller psicologico, come apparentemente si presenta, ma un romanzo di narrativa.

Ho trovato inverosimile la decisione presa da Adam, per cui il romanzo non mi ha convinto per niente, mi aspettavo dalla celebre Paris, la cui scrittura incontro per la prima volta, qualcosa di più che non è mai arrivato.

M.

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