Titolo: Il suggeritore

Autore: Donato Carrisi

Casa editrice: Tea libri

Genere: Thriller noir

Pagine: 462

 

Ed eccomi al mio secondo Carrisi, sicuramente in grado di essere più obiettiva, avendo letto due titoli totalmente diversi tra loro: “La ragazza nella nebbia” e  “Il suggeritore”, del primo vi ho già parlato, quindi ora è il turno de “Il suggeritore”.

Credo che di fondamentale importanza in questo romanzo, non sia la trama in sé per sé, come sempre molto avvincente, ma le ambientazioni, i personaggi e loro profili psicologici, l’analisi criminologica e soprattutto il fatto che Carrisi sia stato in grado di farmi comprendere alcune sfumature di molte teorie, mille volte meglio del mio professore dell’università.

Carrisi, infatti, attraverso le sue minuziose spiegazioni e le nozioni di cui arricchisce questo romanzo ci regala una vera e propria lezione di criminologia.

Ogni personaggio di questa storia ha un vissuto personale alle spalle che in qualche modo influenza la persona che è al momento dello svolgersi dei fatti raccontati.

L’autore si destreggia con profonda maestria nella psicologia di personaggi estremamente complessi.

Ognuno ha un segreto e la differenza tra le persone, sta nel modo in cui gestiscono il buio che hanno dentro. Il modo di bilanciare buio e luce.

Secondo Carrisi il seme del male è insito nell’ essere umano, ma si sviluppa solo in chi lo nutre, la maggior parte dei soggetti invece, sono in grado di gestirlo o tenerlo sopito tutta la vita, lui vuole indagare le origini di questo male nei soggetto di cui racconta.

Ci sono personaggi in questa storia che rappresentano il Male più oscuro e personaggi che gestiscono in maniera complessa il buio che hanno dentro, dandogli un piccolo spazio nella loro esistenza, senza mai concedergli un vero spiraglio.

E poi ci sono personaggi che rappresentano il

Bene e la luce, questi ne “Il suggeritore” sono delle eccezioni.

Mi ha immediatamente affascinato la protagonista Mila Vasquez, agente di polizia specializzata nella ricerca di bambini scomparsi. Mila ha una storia alle spalle che si svela pian piano, in itinere, e che mi ha toccata nel profondo, così come mi ha particolarmente toccata emotivamente il rapporto tra Mila e la medium Nicla, che ha nei suoi confronti un sentimento di protezione, ma non vi dirò di più per non fare spoiler.

Vorrei poter analizzare ogni protagonista e ogni personaggio secondario, perché su ognuno ci sarebbe da parlare tanto, ma non lo farò per non influenzare involontariamente chi ancora non ha letto questo capolavoro.

Una menzione particolare merita la scelta dell’autore di ambientare la storia  in un luogo indefinito e di non dare al lettore nessun punto di riferimento particolare attraverso l’origine dei nomi dei protagonisti. Un luogo universale, e nessuna influenza culturale in questo romanzo, di cui vi consiglio  assolutamente la lettura.

Io intanto vado avanti con il prossimo titolo della tetralogia de “Il suggeritore”.

Buona lettura.

Marilena

 

 

 

 

 

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