Il thriller psicologico La colpevole, di Amanda Robson edito Piemme,

è la storia di due gemelle trentenni, Miranda e Zara, la prima è una contabile di un’azienda, precisa nel suo lavoro, razionale, non è fidanzata, è si è sempre sentita responsabile per la sorella. La seconda è una fotografa, insicura e molto fragile, autolesionista, si procura dei tagli sulle braccia nei momenti di crisi.

“Ti fidavi ciecamente di me. Allora non sapevi che sei mesi più tardi ti avrei ucciso.”

Il rapporto tra le due sorelle è molto solido, sono unite,  fino a quando Zara incontra al supermercato Sebastian e si innamora perdutamente di lui.

Ma l’apparenza inganna e ben presto Sebastian diventa intenzionalmente l’elemento di disturbo destabilizzante tra le due sorelle.

“Ci rimaneva così poco tempo, ed eravamo così felici.
Tutto sommato è stato meglio non saperlo, non credi?”

Bugiardo e pericoloso, cerca in tutti i modi di sedurre Miranda, tenendola sotto scacco, in quanto la ragazza teme che la gemella se ne accorga e che possa procurarle un danno psicologico, quindi cerca di respingerlo ma tace.

Il romanzo inizia con l’omicidio di Zara e l’arresto di Miranda che “uccide per legittima difesa”, e si dipana tra presente e passato.

Il presente si svolge in carcere e durante il processo di Miranda, il passato sono flashback a tre voci di Miranda, Zara e Sebastian.

“Ma la mente non conosce tregua.”

La colpevole è un romanzo dal  ritmo incalzante e la dipendenza è il primo filo conduttore della storia. La dipendenza dagli affetti, dalla famiglia, dalla droga e dall’amore. Il secondo filo conduttore, parallelo al primo, è il dubbio. Ognuno dei tre personaggi dubita di uno di loro.

Sin dal primo capitolo mi sono ritrovata a parteggiare per Miranda, la storia è ben raccontata, lo stile è diretto e immediato, la penna scorre in modo “pulito” in un romanzo ben costruito.

Non ho amato il finale prevedibile di una storia che invece aveva maggiori potenzialità.

Nel complesso consigliato!

Marilena

 

 

 

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