Titolo: La fattoria degli animali
Autore: George Orwell
Casa Editrice: Rizzoli Bur
Genere: Distopico
Pagine: 276
“Ecco, compagni, l’origine di ogni nostro problema.
Si riassume in un’unica parola: l’uomo.
È l’uomo il nostro vero nemico.”
La fattoria degli animali, del grande George Orwell, è uno di quei libri che “ti impongono a scuola”, senza spiegarti la vera essenza di una distopia, raccontandoti che gli animali, nel romanzo, sono una “metafora della società”, il che è sicuramente vero, ma l’elemento distopico lo capirai solo un giorno da adulta, quando riprenderai in mano quel libro e ci leggerai dentro tutto il male di vivere che rappresenta.
Credo di non aver mai pianto in modo così disperato per un romanzo. Le lacrime mi hanno spesso rigato il viso e appannato la vista, leggendo vari libri, che ho amato molto, ma con la fattoria degli animali ho pianto come una bambina, mi si è letteralmente spezzato il cuore.
Il libro è abbastanza breve e raccontarvi i particolari che mi hanno pugnalato allo stomaco, vorrebbe dire fare spoiler, ma sappiate che per il cavallo Boxer, in particolare, ho pianto tutte le mie lacrime. Leggendolo capirete a cosa mi riferisco.
La fattoria degli animali non racconta solo, come può emergere in prima battuta, una lotta tra uomo e animale, ma la storia tra oppressori e oppressi, racconta il disagio di un popolo e il raggiro dei potenti.
La fattoria degli animali racconta la manipolazione di massa.
Un libro che sale in cima alla mia classifica dei romanzi assolutamente necessari.
Ho avuto il piacere di leggere una meravigliosa traduzione di Rizzoli Bur, con testo inglese a fronte e prefazione di Dacia Maraini.
Credo che per chi legge in lingua sia un’ottima opportunità di confronto.
Buona lettura.
Marilena