Titolo: La portalettere

Autrice: Francesca Giannone

Casa editrice: NORD

Genere: Narrativa

Pagine:416

 

“Tràsi”

La portalettere è una storia ispirata ad una vicenda realmente accaduta. A Francesca Giannone, autrice del romanzo, furono consegnati da sua madre, gli effetti personali della sua bisnonna, protagonista di questa vicenda.

Anni ‘30. Anna si trasferisce con il marito, Carlo, dalla sua Liguria in Salento, terra di origine di lui.

Lì incontra la diffidenza dei paesani e la loro mentalità retrograda, che l’additano come “la forestiera”, soprannome che le resterà cucito addosso per sempre.

Anna si candida e vince un concorso come portalettere, diventando la prima postina italiana.

In un paese dove il ruolo delle donne è relegato a governanti della famiglia, la ragazza svolge il suo lavoro tra la disapprovazione di tutti, compresi i familiari, aiuta le persone analfabete, leggendo la corrispondenza che arriva dal fronte o dagli emigrati, dall’America.

Anna diventa parte attiva del partito comunista che vuole il voto alle donne e non tradirà mai le sue idee.

La ragazza fonda una Casa per le donne dove emarginate e disperate trovano accoglienza.

Questa è anche la storia di sguardi furtivi, passioni nascoste, di segreti che non vanno svelati e di due fratelli che amano la stessa donna.

Una storia di rivalsa femminile e di impegno sociale. L’arco temporale va dagli anni ‘30 agli anni ‘60. Questa vicenda attraversa due guerre.

“Poi tracciò una croce sul simbolo del Partito Comunista Nessuno lo avrebbe mai saputo, all’infuori di lei stessa, E nient’altro contava.”

La caparbietà e la determinazione di Anna, sono rimaste impigliate dentro di me. Anna è anche un’appassionata lettrice e ho  apprezzato molto le menzioni letterarie che l’autrice ha inserito nel romanzo.

La scrittura è molto scorrevole e non ridondante, la definirei distensiva. Una bella storia, o meglio una storia bella.

Buona lettura 

M.

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