Titolo: La ragazza nella nebbia

Autore: Donato Carrisi

Cada editrice: Tea libri

Genere: thriller

Pagine: 380

 

“ Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità. Ma che gusto c’è a essere il diavolo, se non puoi farlo sapere a nessuno?”

Inizierò a parlarvi di questo libro tra poche righe, perché prima voglio fare una necessaria premessa.

Per qualche anno non ho mai avuto troppo interesse a leggere i romanzi di Donato Carrisi, non per snobismo nei confronti del celebre autore italiano, ma semplicemente per informazioni errate che mi sono state trasmesse. Credevo che appartenesse al “classico” genere thriller noir italiano, splatter e un po’ lento. In questo caso “mea culpa” perché sono caduta nella classica trappola del pregiudizio errato.

Altra motivazione che mi spingeva a non leggere questo autore era la troppa “celebrità”, che spesso crea aspettative molto alte, che nella maggior parte casi vengono deluse.
Giorni fa però, la curiosità è stata forte e ho deciso di cimentarmi nella lettura de “La ragazza nella nebbia”, romanzo autoconclusivo, dopo essermi informata da fonte certa (stavolta) dell’assoluta assenza di scene splatter.

Adesso parliamone…
Un thriller/giallo, i cui protagonisti sono incisivi e psicologicamente devastati e devastanti.
Il profilo di ognuno di loro è curato nei minimi particolari. Carrisi è riuscito a farmi vivere le paturnie dell’agente speciale Vogel, il suo narcisismo patologico, la sua paura incontrollata di perdere la celebrità e la carriera su cui basa tutta la sua vita, il suo tutto.
L’atmosfera di Avechot, paesino posizionato in un posto non bene identificato, sulle Alpi, abitato da una comunità ambigua e bigotta, tendente solo a coltivare il proprio orticello, che improvvisamente di trova a perdere tutto il suo equilibrio fittizio, dopo la scomparsa di Anna Lou, una ragazzina di sedici anni, dedita alla famiglia e alla confraternita religiosa, a cui la sua famiglia è legata.
Anna Lou è la vittima dei deliri di un pazzo, lo intuisce subito l’agente Vogel, ma questo importa poco, perché quello che conta davvero è “lo spettacolo”, Vogel, infatti, da anni risolve i suoi casi attraverso lo strumento mediatico.

Carrisi ci trasporta negli strati profondi della psiche umana, ci mostra l’oscurità che ogni luce nasconde. Nessun personaggio è totalmente positivo, ciò che fa la differenza sono le motivazioni, che li spingono ad agire.
Dietro ogni scelta ed ogni azione ci sarà sempre una macchia scura. Non esiste luce senza ombra.

Buona lettura Carrisiana a tutt* 

Marilena

 

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