Titolo: Lezioni di chimica
Autrice: Bonnie Garmus
Casa editrice: Rizzoli
Genere: Narrativa
Pagine: 464
“Non permettete che i vostri talenti restino in letargo, signore mie.
Progettate e costruite il vostro futuro. Stasera, tornate a casa e chiedetevi cosa cambierete.
Poi mettetevi all’opera”.
California fine anni ‘50.
Anni nei quali il fine primario delle donne erano il matrimonio e i figli. La massima aspirazione lavorativa erano ruoli di segreteria.
Elizabeth Zott è una scienziata, chimica per l’esattezza, donna caparbia, paladina femminista, vulcanica, attraente e magnetica.
Nonostante le sue grandi capacità Elizabeth non riesce a trovare un posto di lavoro e si adatta ad un ruolo secondario in un laboratorio di ricerca.
Sarà lì che si scontrerà con Calvin Evans, genio della chimica. Dopo un inizio turbolento i due si innamorano ma purtroppo dopo pochi anni Elizabeth si ritroverà ad essere una madre single, anche questo un elemento negativo nella società dell’epoca.
Elizabeth dovrà reinventarsi e reinventare il proprio lavoro.
Lezioni di chimica è una commedia americana ironica, una partenza davvero gradevole con grande potenzialità, ma nella seconda metà del libro un po’ tuo much.
Uno stile pulito, fresco e molto scorrevole che lo rende un romanzo decisamente godibile.
Bonnie Garmus, ex copywriter alla sua prima prova narrativa, centra abbastanza l’obiettivo, anche se non avrei sentito la mancanza di un centinaio di pagine in meno.
Il libro, già caso letterario, in cima alle classifiche mondiali, è pronto per diventare una serie tv targata Appletv con protagonista Brie Larson.
Consigliato come romanzo di distensione.
Buona lettura.
M.