Titolo: Maternità

Autrice: Sheila Heti

Casa editrice: Sellerio editore

Genere: Diario

Pagine: 290

 

Ho scritto qualche riga ogni volta che ho preso in mano questo libro, e il risultato credo si a un insieme caotico di pensieri, proprio come “Maternità”, e allora mi è venuta alla mente una frase di Mary Shelley che amo molto: “L’invenzione non è una creazione dal nulla, bensì dal caos.”

Maternità, di Sheila Heti, è un diario di pensieri che copre circa tre anni della vita della protagonista, verosimilmente l’autrice, che lascia intendere sia autobiografico.

Elucubrazioni sulla natura della donna e sulla sua natura personale, è come  se Sheila si stesse confessando ininterrottamente con se stessa a volte dicendo anche cose senza badarne troppo al senso.

Sogni, supposizioni, paure.

Sheila potrebbe apparire  una persona dal pensiero dissociato o incoerente ma non è nulla di ciò, semplicemente apre la porta ai suoi pensieri senza tabù e di conseguenza, come spesso accade, si può avere pensieri contrastanti suolo stesso argomento e dato che è come se parlasse a se stessa, esprime questa sua guerra interiore senza remore.

La tematica di questo flusso di pensieri è “la maternità”, il desiderio, le motivazioni che spingono la donna e nello specifico Sheila, ad un passo così importante.

Per leggere questo libro credo che sia necessario nutrire un forte interesse nei confronti della tematica, nato dal personale, dallo studio o dalla curiosità, perché non ci sono mai digressioni dal tema principale.

Una lunga ossessione, un fil rouge, un pensiero unico che durante questo viaggio mentale subisce continuamente variazioni, ma non si discosta mai dalla strada principale.

Spesso appare ridondante, ma è proprio quella ridondanza a mostrare la necessità di un pensiero.

Il ritmo della narrazione è altalenante, a tratti più lento, a tratti più scorrevole, segue in qualche modo lo stato d’animo dell’autrice.

Da questo pensiero contraddittorio nascono riflessioni contraddittorie ma in qualche modo produttive. È come se da un gran caos nascesse all’improvviso l’ordine.

A pagina 190, infatti ho trovato l’essenza della riflessione.

Maternità è a metà tra un saggio e un diario, sicuramente non lo definirei romanzo.

Mi sento di doverlo definire “un libro non  adatto a tutti”, serve avere la giusta voglia e predisposizione per leggerlo.

La scrittura è chiara, ma spesso tende a raggomitolarsi su se stessa e a volte sembra non vedere la luce. Ma è questo uno dei caratteri che rende questo libro particolare. Leggi… leggi… rifletti… ascolti la voce dell’autrice nell’attesa della luce in fondo a questo tunnel di pensieri.

Buona lettura 

Marilena

 

 

 

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