Titolo: Ritratto di donna in cremisi

Autrice: Simona Ahrnstedt

Casa editrice: Sperling&Kupfer

Genere: Narrativa

Pagine: 430

Formato: Rilegato/eBook

Stoccolma, 1880. Una storia d’amore

Recensione

In questi giorni mi sono immersa nelle atmosfere della Svezia di fine Ottocento, leggendo il romanzo Ritratto di donna in cremisi di Simona Ahrnstedt, edito Sperling & Kupfer.
Questo libro è un romanzo di formazione e resilienza, e come molti di voi sanno, amo questo genere di lettura.
Ritratto di donna in cremisi racconta infatti la storia di una giovane donna, Beatrice, che, rimasta orfana  cresce a casa dello  zio paterno, ma purtroppo Beatrice riesce a stabilire un legame affettivo unicamente con la cugina Sofia, unico suo punto di riferimento in famiglia.
Beatrice a diciotto anni, non sa ancora di non essere padrona della sua vita e del suo destino, infatti lo zio e il cugino decidono di vendere la ragazza al migliore offerente  e di imporle  così, sotto minaccia, il matrimonio con il viscido e anziano Conte Rosenschiold, un uomo senza scrupoli, misogino e violento. Beatrice cerca di opporsi  a questo matrimonio, ma per salvare la cugina Sofia, unico affetto che le è rimasto, che rischierebbe in tal
caso di prendere il suo posto, decide di cedere al ricatto del crudele zio.

L’istinto di Beatrice l’avvertì. Sapeva di dover rifiutare una simile proposta, sapeva che avrebbe dovuto tornare dalla sua famiglia, e non restare lì a parlare con uno sconosciuto.
Tuttavia non riuscì a trattenersi dal domandare:”Dove?”
“Venite.”

La ragazza però nel frattempo si innamora di Seth, un giovane imprenditore norvegese dal carattere cupo ma dall’animo generoso. Seth tenterà di sottrarre Beatrice al suo destino e si batterà per lei per tutta la durata della storia.
Bea passerà in pochi anni dall’essere una giovane adolescente a diventare una donna forte e risoluta.
Ciò che mi ha colpito molto in questa storia  è stata la mentalità ristretta e gretta della Svezia di fine Ottocento in netto contrasto, anche nel romanzo, con quella molto più aperta del resto dell’Europa del tempo. La donna era ancora considerata, in certi ambienti, oggetto dell’uomo , una bambola senza personalità gestita prima dal padre e poi dal marito, costretta a dedicarsi ad attività casalinghe.

“Per quanto mi riguarda sono molto esigente quando si tratta della mente che deve decidere per me”. Poi sollevò il bicchiere.”Non credete che dovrei meritare una mente tutta mia, anche se sono soltanto una donna?”

A Beatrice viene infatti negata la possibilità di leggere libri e quotidiani, ma la ragazza ribelle per natura, decide di non sottostare a tutto questo. Inizia a leggere di nascosto ed esprime le proprie idee in pubblico a dispetto delle regole imposte dalla società in cui vive. Questo atteggiamento le costerà spesso punizioni corporali e psicologiche.
Beatrice ama Seth e  questo le costerà quasi la vita.
Nella prima parte del romanzo sono descritte alcune scene piuttosto cruente, necessarie alla veridicità della storia, che successivamente nella seconda parte , lasceranno spazio a più leggerezza spensieratezza.
Lo stile di scrittura di Simona Ahrnstedt è scorrevole e chiaro e le descrizioni degli ambienti e dei personaggi, estremamente minuziose, permettono al lettore di figurarsi visivamente ogni scena del romanzo come una sequenza cinematografica.
Consiglio il romanzo Ritratto di donna in cremisi a chi ha voglia di leggere uno spaccato della Svezia di fine Ottocento, di conoscere la posizione della donna nella società dell’epoca e leggere una bellissima e travolgente storia d’amore, passionale e travagliata.

Buona lettura.

Marilena’s Journal

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