Titolo: Fuori è buio

Autrice: Eleonora Della Gatta

Casa Editrice: Dunwich Edizioni

Genere: Horror, Fantasy

Pagine: 149

Sinossi Ufficiale:

Tredici racconti che si snodano nel mondo del fantastico, tra horror e fantascienza con tocchi di urban fantasy. Incontreremo alieni che conducono il telegiornale, un uomo afflitto da un mal di testa molto particolare, un artista americano che dipinge con i gessetti colorati opere d’arte dagli strani poteri. C’è un veterinario che custodisce un segreto terribile che lo porterà sulla soglia della follia, un bambino curioso che ficca il naso dove non dovrebbe, una divinità indù che sta preparando la distruzione di tutta l’umanità e non solo, una donna con il pollice verde il cui amore per le piante si spinge oltre ogni limite, un automobilista sfortunato che incappa negli abitanti di un piccolo paesino del sud che lo coinvolgeranno in una particolare processione. Questo e molto altro nei tredici racconti della raccolta FUORI È BUIO.

 

Recensione

Questa settimana, per la rubrica #ScrittoriEmergenti, ho letto e recensito per voi Fuori è buio la raccolta di racconti horror e fantasy dell’autrice Eleonora Della Gatta.

Fuori è buio è un’antologia di tredici racconti che vanno dall’horror al fantasy toccando anche un po’ di fantascienza.

Nello scrivere i suoi racconti, Eleonora Della Gatta, fa leva sulle paure recondite della psiche umana. Spesso le vicende raccontate appartengono alla sfera “umana”, come nel primo racconto Marco e Wanda, altri invece come Shiva, che ha come protagoniste delle divinità appartengono al genere fantasy. In ogni caso i racconti sono ambientati nel mondo reale.

Leggendo le prime parole del primo racconto, Marco e Wanda, il lettore viene immediatamente assalito dalla tensione che questa scrittrice riesce a trasmettere. I termini, accuratamente scelti, e il ritmo del racconto, determinano una forte suspense nel lettore che resta sul filo per tutta la durata dei racconti.

Ogni racconto di questa antologia, mira a lasciare singolarmente una traccia nel lettore, ogni storia ha una sorta di morale ed è ricca di metafore.

Lo stile di scrittura di Eleonora Della Gatta è molto scorrevole, e allo stesso tempo molto forte e penetrante, gli elementi fondanti dei suoi racconti sono la paura, e l’occulto.

Si avverte spesso l’influenza di scrittori come Poe o altri maestri dell’orrore, ma sempre con un  tocco di personale originalità stilistica della scrittrice. Eleonora Della Gatta riesce ad essere originale nei suoi racconti, pur richiamando alcune figure classiche della letteratura dell’occulto.

 

Intervista a Eleonora Della Gatta per Marilena’s Journal

M.J.-Racconto o romanzo? Cosa prediligi da scrittrice?

E.D.G.-Se dovessi essere sincera, mi piace dilettarmi in entrambi i generi, sebbene abbia una leggera preferenza per il romanzo. Eppure le antologie di racconti, che qui in Italia sono un po’ bistrattate, hanno dalla loro la possibilità di far entrare il lettore in una moltitudine di mondi e vicende, e quindi permettono a chi li scrive di tirar fuori da sé personaggi e situazioni variopinte. Ed è proprio in un racconto, secondo me, che uno scrittore deve dimostrare la propria bravura, non è facile catturare e appassionare in poche pagine, scrivendo storie piene, che lascino comunque il segno.

 

M.J.– C’è uno scrittore che ritieni particolarmente importante per la tua formazione, e che ritieni abbia maggiormente influito sulla tua formazione?

E.D.G.-Se ne dovessi ringraziare solo uno, sarei una “allieva” ingrata. Ogni libro letto, anche quelli che meno ho apprezzato, sono stati tanti piccoli tasselli che mi hanno influenzata. Ti potrei dire che sono sempre stata affascinata dalla musicalità di Gozzano, dalle atmosfere nebbiose di Poe, dalla gestione della trama di King e dalla capacità di Calvino di fare con le parole quello che vuole.

 

M.J.-Se dovessi indicare uno solo dei racconti presenti nella raccolta Fuori è buio, quale riterresti il più rappresentativo? E perché?

E.D.G.-Come potrai immaginare, ogni racconto della raccolta per me è speciale perché è stato scritto in momenti diversi, con motivazioni diverse e fa parte di varie suggestioni fantastiche che mi hanno sempre affascinata anche da lettrice. Nonostante si tratti di un genere che spazia tra horror e fantasy, in molto di quanto scrivo c’è la realtà, una realtà che si fa metafora e che si carica di ironia, insomma, c’è un pezzettino di me in ognuno di quei racconti. Però, se dovessi sceglierne uno, ti direi Shiva, perché oltre alla storia fantasy di queste tre divinità, c’è tra le righe un ulteriore significato che parla di speranza, distruzione e rinascita, anche personale.

 

M.J.-Ti va di raccontarci i tuoi progetti lavorativi per l’immediato futuro? Hai in progetto un nuovo romanzo?

E.D.G.-Ho ben due romanzi da tirar fuori dal famoso cassetto, e qui si cambia del tutto genere, basta mostri che si nascondono nel buio, ma sono passata alla narrativa; storie di vita vera insomma. Storie di donne forti, coraggiose e passionali che cercano di mettere un piede davanti all’altro nell’impervio cammino della vita, con tutti i suoi caotici e destabilizzanti imprevisti ma anche le sue bellissime imperfezioni. Uno dei due, Le regole di Emma, è terminato e in cerca di editore.

 

M.J.– E adesso la domanda di rito… Tre aggettivi per descrivere i tuoi racconti….

E.D.G.-Imprevedibili, graffianti, tenebrosi!

 

M.J.-Grazie Eleonora per essere stata con noi!

Marilena’s J.

 

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