Titolo: Il killer delle ballerine + L’ultimo ballo
Autore: Stefano Tura
Casa Editrice: La Corte Editore
Genere: Thriller noir
Pagine: 456
Pochi giorni fa ho avuto il grande piacere di intervistare Stefano Tura, autore dei thriller noir “Il killer delle ballerine + L’ultimo ballo”
Stefano Tura corrispondente della Rai di cronaca nera per il Regno Unito e inviato di guerra, conosce molto bene la Riviera romagnola grazie al suo lavoro e agli anni trascorsi in quelle zone.
Ed è proprio per questo che ha scelto di ambientare i suoi romanzi proprio nei luoghi che ha vissuto sulla sua pelle durante la carriera di giornalista.
“Il killer delle ballerine” fu pubblicato per la prima volta nel 2001 ed oggi è stato ripubblicato in un unico volume con il sequel “L’ultimo ballo” da La Corte Editore
Nel primo libro Tura racconta la storia di un giornalista, che si trova coinvolto emotivamente e lavorativamente nel caso di un serial Killer, le cui vittime sono cinque ragazze, tutte cubiste di night club, una delle vittime è proprio la fidanzata di Luca Rimbaldi, il giornalista.
Luca, come gli altri parenti delle vittime, non accetta la riduzione della pena del killer a dieci anni, a causa della diagnosi di incapacità di intendere e di volere.
Nel secondo romanzo, “L’ultimo ballo” ambientato nella Rimini di vent’anni dopo, abbiamo come protagonista Marcus Damiani, un personaggio già presente nel primo “episodio” della storia, come poliziotto sotto copertura, lo ritroviamo, però,nelle vesti di detective privato.
I thriller di Stefano Tura sono crudi ed espliciti. “Il killer delle ballerine” in alcuni punti tocca lo splatter per sfociare, in qualche modo, quasi nell’horror e quello che più mi ha impressionato è che si parla di casi di cronaca nera narrati in un romanzo scritto dalla penna di un giornalista di cronaca e non di horror soprannaturale o situazioni irreali.
Ma credo fosse proprio questo l’intento dell’autore: turbare.
Quello che ho apprezzato tantissimo sono le tematiche sociali trattate in entrambe le storie, ma approfondite soprattutto nel secondo volume.
Stefano Tura difende la categoria di tutti coloro che si identificano come LGBT e in generale i diritti delle minoranze.
Tratta il femminicidio come “male della società” e problema “reale”.
Mette in evidenza il degrado della periferia di alcune zone della Romagna e racconta la discriminazione nei confronti di una comunità di transessuali brasiliani che la abitano.
Il protagonista de “L’ultimo ballo”, Marcus è infatti un trans che vuole combattere la dicotomia “uomo vs donna” e desidera vivere il suo orientamento sessuale “fluido” in piena libertà.
Ho amato molto questo aspetto dei romanzi, sono tematiche mi stanno particolare a cuore e vorrei che tutti gli scrittori offrissero il loro contributo “alla causa” parlandone e trattandole come ha fatto Stefano Tura.
Consiglio questi due noir a persone sensibili su determinati argomenti, ma anche a coloro che forse “dovrebbero” saperne un po’ di più di alcune realtà presenti nel nostro paese, dove come sempre vige l’indifferenza.
Buona lettura
Marilena