Titolo: Pazze di libertà

Autore: Silvia Meconcelli

Casa Editrice: Alter Ego Edizioni

Genere: Narrativa storica

Pagine: 172

“Piansi come una bambina sciocca a cui hanno tolto un giocattolo, ma a me avevano tolto la libertà, una libertà che non avevo ancora fatto in tempo a conquistare.”

Pazze di libertà di Silvia Meconcelli è un romanzo pubblicato nella collana Specchi da Alter Ego Edizioni. È il secondo romanzo dell’autrice ed è protagonista della rubrica Libri e tè, dedicata in questo 25 aprile all’anniversario della liberazione d’Italia. La storia delle “Pazze” è infatti ambientata nel periodo della Resistenza, in una Grosseto che riflette la realtà italiana dell’epoca, in cui le donne cercavano un proprio spazio in un mondo di uomini.

Maria si risveglia in un istituto psichiatrico: l’hanno isolata, le hanno tagliato i capelli, le hanno tolto i suoi effetti personali e la dignità. “Mi hanno imprigionata o mi nascondono da qualcuno?” si domanda, consapevole di non essere matta. Come lei non lo sono molte altre donne, richiuse perché ritenute pericolose per la sola caratteristica di pensare diversamente, di avere una voce, di desiderare l’indipendenza. La cosa che maggiormente addolora nella lettura di questo libro, è che spesso a decidere le sorti di queste ragazze erano le persone a loro più vicine, i familiari.

“Non ci lasciavano fare niente, ci lasciavano inattive, impotenti, fiacche. Volevano renderci tutte uguali, toglierci la nostra identità, uccidere la nostra anima. Nasconderci dal mondo, cancellarci. Donne sole, donne inutili, ecco come ci volevano far sentire. Ci avevano detto che eravamo isteriche e malinconiche, ma eravamo solamente un po’ fragili e insicure.”

Di famiglia agiata e fascista, Maria avrebbe potuto scegliere un amore comodo, una vita di potere, ricchezza ed apparenza, una vita che, al pari di quella di sua madre, l’avrebbe sottomessa per sempre al volere di un marito. Maria preferisce una vita semplice con un uomo onesto, sincero, spontaneo con il quale può sentirsi libera da pregiudizi, istintiva, puramente se stessa. Sceglie un uomo in grado di darle sia l’amore ‘sentimentale’, che le era mancato in famiglia, sia quello ‘carnale’. Quell’uomo si chiama Lucio e partecipa in prima linea alla lotta partigiana per la Resistenza.

“Devo, voglio partecipare anch’io a questa guerra. Se sto con te, sto con te. O per bene o per niente.”

“Pazze di libertà” non è solo la storia di Maria, lontana da casa, sola e con in grembo il frutto del suo amore con Lucio. È la storia di Flora, di Assunta e delle altre donne rinchiuse semplicemente perché ‘capricciose, insolenti, loquaci’. È la storia della Fata Turchina, che in un inferno con le sbarre alle finestre conserva ancora un po’ di umanità. È la storia di Iole e delle staffette che come lei hanno dato un importante contributo alla lotta partigiana contro il nazifascismo. È la storia di Tata Ines che ama Maria come fosse sua figlia, ne è complice, la difende, fino alla fine.

“Non permettere alla paura di ostacolare i tuoi sogni, vivi la tua vita.”

È proprio al personaggio di Tata Ines che dedico l’abbinamento di questo mese. Per l’occasione, infatti, ho deciso di gustare una tazza di camomilla, preparata infondendo dei fiori interi come era solita fare lei, aggiungendo un cucchiaio di zucchero ed una fetta di limone. In alternativa si potrebbe gustare aggiungendo qualche goccia di tintura madre di melissa.

Silvia Meconcelli ha ricordato gli eroi della Resistenza, ha dato vita alle sue “Pazze”, celebrando le donne e gli uomini che hanno contribuito alla nostra libertà. L’autrice ha sottolineato ancora una volta, in queste emozionanti pagine che restano impresse nella memoria del lettore,  che la resilienza è donna.

Valentina

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