Titolo: Le cose che ci salvano

Autrice: Lorenza Gentile

Casa Editrice: Feltrinelli

Genere: Narrativa

Pagine: 320

Le cose che ci salvano di Lorenza Gentile, è un romanzo ironicamente amaro.

Gea ha ventisette anni, vive a Milano, cinque anni prima è arrivata in città  per chiedere aiuto a sua nonna,  ma la nonna di Gea è morta nel sonno la notte prima che la ragazza la potesse incontrare.

Gea vive in una metropoli, ma non esce mai dai confini del suo quartiere, ha timore che si verifichi una catastrofe e che non la trovi pronta ad affrontarla.

Gea gira con degli scarponcini antinfortunio, una salopette e i capelli acconciati in una cipolla sulla cima della testa, fa la tuttofare.

Non ha amici della sua età, perché non si sa confrontare con i suoi coetanei.

Ha un sogno, ma ha paura di dirlo ad alta voce, un giorno la serranda rossa  di quel sogno si riapre dopo quindici anni e Gea ancora una volta entra nel “Nuovo mondo”, il negozio di Dorothy, la carismatica donna che da bambina le ha permesso di sognare qualcosa di diverso dalla realtà pratica e rurale che le era imposta dal “catastrofico” padre.

Alle prime pagine avevo già le lacrime agli occhi.

Lorenza Gentile in modo delicato e quasi sempre ironico racconta una storia difficile.

Gea soffre di attacchi di panico e ansia fantasmizzata, ha paura di ciò che non conosce, ciò scatena in lei una forte sindrome del controllo.

Lei stessa sostiene che non ha paura di tutto, ma è la paura del “SE” che la paralizza.

Gea si definisce una spirale che si avvolge su se stessa.

Ho amato il fatto che tutti hanno una storia da raccontare “è un modo per farli tornare ad esistere”, ma quanto la nostra storia ci definisce, quanto il passato pesa sul nostro presente, e soprattutto… davvero esistiamo solo se qualcuno ci guarda? Gea sente di esistere quando sa che qualcuno le sta porgendo la sua attenzione.

Questo romanzo è un flusso continuo di frasi e pensieri da sottolineare. Ne ho scelta una ma… con molta difficoltà.

[Per il tuo compleanno, vorrei regalarti un po’ di quello che ho capito in questi anni: goditi ciò che sei, perché nessun altro è come te; non aver paura di rompere le regole, perché il tempo le rompe tutte; se davanti a te non ci sono strade, aprine una.]

Lo stile è fluido, i capitoli brevi, a volte nelle prime vento pagine, volutamente ridondante per rimarcare lo stato psicologico in cui è cresciuta Gea.

Ho mal tollerato la figura di suo padre, un uomo capace di creare le paure e le ansie più assurde e fantasmizzate nei suoi figli, che arriva a punirli in uno sgabuzzino se non seguono le sue assurde e folli logiche.

Per la madre ho provato tanta tenerezza, la nonna l’ho apprezzata molto, riesce ad intuire in pochissimo tempo ciò di cui ha bisogno sua nipote.

Il personaggio che ho amato di più è stata Dorothy, con la sua lunga treccia bianca e la capacità di creare un “universo”, Il nuovo mondo, riesce a creare il “sogno” per Gea e per le  altre donne del quartiere.

Lei, con il suo coraggio e la classe che l’ha accompagnata tutta la vita diventa un’icona che fa da collante tra tutte loro.

Le cose che ci salvano è un libro che consiglierei a tutti, ma con la raccomandazione di “maneggiare con cura”, questa storia così delicata.

Lorenza Gentile, con le sue parole ha creato delle piccole crepe nel mio cuore, da cui sono entrate tutte le emozioni che questo romanzo riesce a trasmettere.

 

M.

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