Titolo: Il quaderno di Maya

Autrice: Isabelle Allende

Casa Editrice: Feltrinelli, 2011

Genere: Narrativa

Pagine: 398

Maya Vidal, ha diciannove anni. Ha vissuto con i nonni, da cui è stata cresciuta dopo l’abbandono da parte della madre. Trascorre l’ infanzia e parte dell’adolescenza a Berkley in maniera spensierata, circondata dall’affetto dei nonni. E’ proprio quando muore il suo adorato nonno Popo che il suo equilibrio interiore si spezza. La ragazza cade in un circolo di droga e alcol. Iniziando a frequentare cattive compagnie, e dopo un avvenimento traumatico, si imbatte a Las Vegas nel giro della prostituzione e della malavita, ma soprattutto conosce Brandon Leeman, per conto del quale inizierà a vendere droga. Dopo una serie di eventi drammatici e una vita fatta di espedienti, Maya  incontra un solo amico sincero che l’aiuterà nell’impresa di sfuggire alla malavita organizzata e allo stesso tempo all’FBI. La ragazza riesce a disintossicarsi e a riprendere i contatti con la nonna. E’ proprio grazie a lei che riesce a scappare e trovare rifugio nell’incontaminato arcipelago di Chiloé, nel Sud del Cile, paese di origine di sua nonna.

In questo paese di pescatori, dove regna l’atmosfera di una vita semplice, fatta di valori reali, amicizia, supporto e rispetto reciproco, Maya, con  l’aiuto di Manuel, un caro vecchio amico di sua nonna, compie un percorso di rinascita interiore. Impara a conoscere se stessa, nella terra di origine della sua famiglia, sulla quale arriva a scoprire  verità che fino a quel momento le erano state tenute nascoste.

Durante il corso del romanzo, la Allende alterna il racconto crudo della difficile vita di Maya a Las Vegas a quello della nuova vita della ragazza in Cile, caratterizzato da suggestivi scenari, fatti di tramonti meravigliosi e sentimenti d’ amore e comprensione reciproca. La lettura è scorrevole e la Allende descrive luoghi e persone con dovizia di particolari, con la classe che la caratterizza nei suoi romanzi, fino a darti la sensazione di vederli realmente.

Il personaggio di Maya nel corso del romanzo si trova ad affrontare prove difficili sia sul piano psicologico che sul piano fisico. Il quaderno di Maya è un romanzo che tratta di crescita psicologica, carico di redenzione e di sentimenti che la vita non riesce a spezzare, come quelli familiari.

A tratti è molto crudo, fino a toccare il noir, ma poi ripaga con la fiducia della rinascita.

“È inutile ricoprire di terra le ferite psicologiche, bisogna farle respirare affinché possano cicatrizzare.”

(Isabelle Allende – Il quaderno di Maya)

 

Marilena’s J.

Arcipelago di Chiloé, luogo di ambientazione del romanzo “Il quaderno di Maya”

3 Comments

  1. Non è il genere di libro che mi piace, ma apprezzo molto la Allende che reputo una grande scrittrice.
    Interessante in tutti i casi leggere la tua recensione.
    Aiuta a fare una scelta oculata.

  2. Dell’Allende ho letto ogni libro tranne l’ultimo “Il gioco di Ripper.”
    “Il quaderno di Maya” è un romanzo emozionante, anche se in certi punti l’ho trovato troppo crudo per i miei gusti 🙁

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