Titolo: THE BORDER

Autrice: Serena Baldoni

Genere: Paranormal- fantasy- romance

Editore: Self

Pagine: 408

Formato: eBook/Cartaceo

Sinossi ufficiale…

Vi siete mai chiesti quanto sottile possa essere il confine fra la normalità e il divenire considerato pazzo? Irrazionale? E soprattutto, siete voi che oltrepassate quel confine o sono gli altri a farvelo credere?
Il mio nome è Berenike Evans, Niky, e ho diciassette anni. Devo ripetermelo ogni giorno, al calar del sole, per esserne certa, per ricordarmi chi sono.
I regimi politici degli ultimi anni sono cambiati drasticamente, ogni città è racchiusa da mura erette per impedire che i popoli accanto s’incontrino, che uniscano le forze per rivoltarsi al sistema. Al confine di ogni città esiste un ospedale psichiatrico, così definito, ma la leggenda vuole che la realtà superi di gran lunga la definizione a esso etichettata. L’istituto sarebbe una sorta di carcere di massima sicurezza dal quale si può solo entrare senza far ritorno.

 

Recensione…

Per la rubrica #ScrittoriEmergenti, ho letto e recensito il primo libro della trilogia Fantasy “The border” dell’autrice Serena Baldoni.

Leggendo The Border, romanzo in cui l’autrice Serena Baldoni narra di un regime totalitario e della totale mancanza di libertà di azione e di espressione popolare, mi sono venuti alla mente capolavori classici come 1984 di Orwell e Fahrenheit 451 di Bradbury, in quanto entrambi narrano di oppressione e limitazione e successi letterari più recenti come Hunger Games di Suzanne Collins, ma l’accostamento avviene solo per quanto riguarda il clima politico narrato in The border, che successivamente si distacca totalmente da questi romanzi entrando a pieno nel genere Fantasy Romance.

Ho trovato buone e molto dettagliate le descrizioni dei personaggi. Personaggi di prestanza e  belli esteticamente, non sempre di una bellezza oggettiva, ma sicuramente molto affascinanti.
In The border tra occulto magia si snodano ribellioni ed eventi politici. Ci si imbatte in personaggi mitologici, come Caronte il traghettatore dell’Ade e vampiri energetici ed intanto una storia d’amore affiora lenta e latente sullo sfondo del racconto.
I personaggi sono originali e non i soliti cliché , i vampiri, non sono dei classici succhiasangue, ma si nutrono dell’energia vitale umana.
Le descrizioni dei luoghi sono a volte un po’ nozionistiche ma anch’esse molto minuziose e dettagliate.
La figura della protagonista Berenike, una giovane ragazza dotata  di un animo da guerriera, mi è piaciuta molto, trasmette un senso di sicurezza. E’ da ammirare la tenera pazienza che usa nei confronti del fratello che soffre di difficoltà comunicative e l’empatia che prova verso gli altri esseri umani, sentimento che la spinge a capire che non può più sottostare alla crudele oppressione del regime vigente in Alaska.
 Lo stile di scrittura di Serena Baldoni, in questo primo libro della trilogia The border, a tratti  risulta acerbo, ma con ottime promesse di crescita.
Al termine del primo libro lascia una buona dose di suspense che spinge a continuare nella lettura della trilogia.
Quattro chiacchiere con Serena Baldoni…
 – Quando nasce Serena scrittrice?

– Obbiettivamente “Serena scrittrice” nasce sui banchi di scuola, ricordo ancora quando mi estraniavo durante le lezioni di matematica in prima media per lavorare alla stesura del mio primissimo romanzo diventato poi “Broken worlds-trilogy” un paio di anni fa. Nasce sicuramente per hobby, tutt’oggi non ho la presunzione di ritenermi una scrittrice, ma un’autrice che scrive per passione soltanto.

– Tu sei scrittrice di romanzi in prosa, ma hai scritto anche numerose raccolte di poesie. In uno dei due generi senti di esprimere maggiormente te stessa con più soddisfazione?

– Mi sono cimentata in ormai tutti i generi, dal fantasy al thriller, al fantasy storico e all’horror, in un romance uscito da poco e nelle raccolte poetiche. Eppure le poesie continuano a darmi qualcosa in più, restando il genere che, commercialmente, funziona meno poiché non preferito da tutti. Lo stesso genere mi sta dando molte soddisfazioni, come la menzione di merito al 2° concorso internazionale Salvatore Quasimodo che si è svolto il 1 aprile in Umbria.

 – Racconto o romanzo? Cosa prediligi da scrittrice?

– Da autrice preferisco il romanzo, ma ultimamente mi sono cimentata anche nei racconti, più brevi e forse meno impegnativi dal punto di vista della lettura.

– C’è uno scrittore che ritieni particolarmente importante per la tua formazione, e che ritieni abbia maggiormente influito sulla tua formazione?

– Per quanto riguarda i romanzi direi di no, mi discosto molto dai miei scrittori preferiti, li reputo come una sorta di vetta impossibile per me da raggiungere. Sono cresciuta con Stephen King e Nicholas Evans, ma i loro generi sono lontanissimi da quel che creo io. Per le poesie sento molto l’influenza di Alda Merini invece ed Emily Bronte, la Dickinson, Bukowski e Pasolini invece. Ritengo che questi poeti messi assieme abbiano influenzato molto il mio modo di descrivere le emozioni in versi. Non hanno un tempo, sono immortali nei loro scritti e sempre attuali.

-“The border” è un romanzo che ricorda in qualche aspetto Hunger Games di Suzanne Collins, credi che il paragone tra i due romanzi possa essere calzante?

– In una recensione mi si accusava o suggeriva comunque il paragone con “Hunger games” di Suzanne Collins che personalmente ho adorato come trilogia e come trasposizione cinematografica. Ma tuttavia credo che l’unico elemento simile all’opera nel mio “The border” siano solamente le città divise per ogni vampiro a capo perché il resto della storia si discosta totalmente da Hunger games in quanto io racconto la storia dei vampiri Ankh e degli istituti psichiatrici al confine di ogni città dove vengono rinchiuse le persone che tentano di ribellarsi al sistema. Questa legge è stata presa in considerazione persino dal nostro governo, con il trattamento obbligatorio sanitario in potere ai sindaci, il “TSO”. Da questo è nato “The border” e non dall’opera della Collins.

 – Niky è molto forte, ha un carattere deciso e una grande resistenza alle avversità. Una giovane donna che si ribella allo stato delle cose. Da cosa hai tratto l’ispirazione per questo personaggio? Credi che in qualche modo possa essere stata proprio Serena ad ispirarlo? Quali aspetti del carattere della protagonista ritrovi in te stessa?

– Berenike, detta Niky, dimostra di avere un carattere forte, ma la sua forza cresce e matura nel corso di tutti e tre i libri, mentre nel primo volume rimane ancora molto acerba. Nei miei fantasy emerge sempre fuori questa grande forza femminile che ho tratto dalle donne del passato, come Giovanna D’Arco, Caterina De Medici  e qualunque altro esempio in grado di seguire il pensiero autonomo e non quello collettivo della massa, a discapito di ogni epoca. Io stessa mi sono ritenuta spesso “fuoriposto” per via delle mie idee personali, dei miei valori, e forse ho trasmesso qualcosa di me a Berenike, ma non il coraggio e la prestanza fisica s’intende.

– Spesso sentiamo parlare di persone che vengono denominate “vampiri energetici” perché “si nutrono” delle energie psicologiche e vitali altrui. Nel tuo romanzo ti rifai a qualche tipo di figura della vita reale quando scrivi dei vampiri Ankh?

– Quando ho deciso di inserire dei vampiri in “The border” ho voluto prendere le distanze dai soliti vampiri succhia sangue così ampiamente sfruttati nei romanzi più famosi. Mi sono concentrata sui vampiri succhia energia traendo ispirazione da tutte quelle persone che vivono di luce riflessa, che sfruttano e offuscano le potenzialità altrui insomma, senza arricchirsene veramente.

 -Quale credi che sia il pubblico di riferimento del tuo romanzo?

– Credo che il pubblico di riferimento per questa trilogia siano i ragazzi adolescenti, ma persino qualche adulto.

-Tre aggettivi con cui descriveresti “The border…”

Descriverei “The border” con tre agettivi: ribelle, coraggioso, speranzoso.

Ringrazio Serena Baldoni per essere stata con noi e le faccio un grande in bocca al lupo per i suoi prossimi lavori!

 Marilena’s J.

2 Comments

  1. Sei bravissima, incolli il lettore anche se non è specificamente interessato al genere di libro che recensisci, spingendolo a sperimentare nuovi generi letterari.
    Ti seguo con vero piacere
    Saluti e baci

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