Titolo: Antichrista

Autrice: Amélie Nothomb

Casa editrice: Voland

Genere: Narrativa

Pagine: 128

 

“Christa non aveva visto me, aveva visto il mio problema e ne approfittava. Aveva visto una ragazza che soffriva in modo abominevole per il suo non esistere e aveva capito che poteva usare quei sedici anni di dolore.”

 

Amélie Nothomb in Antichrista, un romanzo potente, racconta la storia di Blanche una sedicenne senza amici né vita sociale che, vista dal di fuori, può sembrare troppo seria e poco vivace e si rifugia spesso nei libri.
Un giorno Blanche incontra Christa, il suo esatto opposto, sedici anni, egocentrica e narcisista patologica.
In breve tempo Christa e Blanche si trasformano da semplici compagne di scuola a coinquiline; brillante, affascinante e ricercata Christa incarna l’ideale sociale di figlia perfetta per i genitori di Blanche.

Nothomb racconta la storia di una dualismo espresso in una lotta tra bene e male, tra sano e insano, vittima e carnefice.
Blanche cerca di difendere la sua libertà, vede Christa distruggere pian piano tutti i suoi equilibri, vorrebbe fermarla ma Christa è più forte.

La prosa di Amélie Nothomb è fluida e ricercata, ho molto apprezzato la scelta di ogni parola, nessuna è mai usata a caso. Le dinamiche psicologiche presenti nel romanzo sono estremamente interessanti, un duello tra due realtà che camminano parallele fino ad uno scontro finale che tocca altissimi livelli di pathos psicologico.
Blanche e Christa vivono nella stessa casa, condividendo esperienze percepite da entrambe in modo totalmente opposto, finche tutto si riduce a Christa e Antichrista.

 

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