Titolo: La vendetta degli dei

Autrice: Hanna Lynn

Casa editrice: Newton Compton

Genere: Retelling letteratura greca

Pagine: 317

 

“Clitennestra, moglie di Agamennone.”

Queste parole mi riportano immediatamente alle notti della mia adolescenza, trascorse davanti ad una versione di greco, gli occhi stanchi e “solo cinque minuti di sonno” con il Rocci come cuscino.

Negli ultimi tempi ho letto vari retelling della letteratura classica, personaggi tratti da poemi epici che “tornano a vivere” tra le pagine di romanzi che vogliono restituire orgoglio e dignità soprattutto a figure femminili di rilievo.

Hannah Lynn ne “La vendetta degli dei” racconta la storia della principessa Spartana che divenne regina di Micene, contro la sua volontà, per un crudele capriccio di un uomo prepotente e misogino, che la strappò alla felicità per restituirle solo  sofferenza.

Clitennestra riesce a Micene a trovare rifugio nell’amore per i suoi figli, ma il romanzo si apre proprio con il più grande dolore che una donna possa sopportare, la morte di una figlia, che avviene per mano del marito Agamennone, per soddisfare il volere degli dei che egli stesso aveva offeso.

Lynn descrive con grande delicatezza, una scena molto forte, una madre che non cede al dolore fisico perché quello psicologico è molto più devastante, Clitennestra trasporta il corpo di Ifigenia per centinaia di metri lungo la collina per dare alla figlia gli onori che merita.

Già da questo inizio riusciamo a comprendere la forza d’animo della regina greca, che la vita metterà alla prova, con continue sfide distruttive e scelte dolorose, fino alla fine dei suoi giorni.

Una regina eroica e coraggiosa che non si piega davanti alla crudele e violenta  prepotenza di suo marito. Clitennestra uccide Agamennone al suo ritorno dalla guerra di Troia. Questo è il fatto che tutti noi conosciamo e Lynn ci racconta “il doloroso  viaggio emotivo che porta Clitennestra a compiere questo gesto.

Il romanzo è suddiviso in tre parti.

La prima parte ha un ritmo più lento e il fulcro sono i sentimenti, c’è l’elemento romance della storia d’amore tra Clitennestra ed Egisto e tanta storia personale dei personaggi.

Nella seconda parte domina la tragedia.

Nella terza, che ho apprezzato meno, ho trovato alcune situazioni portate un po’ per le lunghe e in modo un po’ troppo folcloristico.

Nel finale mi è piaciuta in modo particolare l’arringa della Furia… chi ha letto o leggerà il libro saprà a cosa mi riferisco.

Buona lettura.

Marilena 

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