Titolo: Ipazia

Autore: Adriano Petta – Antonino Colavito

Casa Editrice: La Lepre Edizioni

Genere: Storico

Pagine: 340

 

In questo romanzo, gli autori Petta e Colavito, raccontano la storia di Ipazia, una di quelle storie che andrebbero studiate e approfondite a scuola, che tutti dovremmo leggere nell’età della formazione, ma che come al solito in una società patriarcale come la nostra, scopriamo quasi per caso negli anni, ormai adulti.

Sedici secoli fa è vissuta Ipazia, la prima donna scienziata della storia e questa biografia romanzata ne racconta la vita pubblica e privata, la sua quotidianità, le interazioni con gli scienziati, ma anche con i suoi allievi.

Purtroppo degli scritti della scienziata non è stato salvato nulla.
Ipazia fu crudelmente assassinata e messa a tacere, nel 415 d.C. vittima di una cultura fondamentalista cristiana che ripudiava la scienza, la filosofia neoplatonica e soprattutto “la libertà di pensiero”, che temeva che Ipazia potesse avere una pericolosa influenza pagana sulla comunità cristiana della sua città, Alessandria d’Egitto.
La stessa cultura che tentava di “soffocare la ragione”.

Ipazia resta ad oggi un manifesto di amore per la libertà di pensiero e per la verità.

La riflessione a cui mi porta la lettura di questo libro la potete immaginare.
Quanta verità soppressa in nome del fondamentalismo?
Non punto il dito contro una specifica religione o un “credo”, ma lo faccio contro qualunque tipo di fanatismo, contro la negazione della libertà di opinione e di espressione, contro coloro che mietono vittime in nome di un fondamentalismo che offusca la ragione.

 

Buona lettura.

Marilena

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