Titolo: L’altra moglie

Autrice: Kerry Fisher

Casa Editrice: TEA libri

Genere: Romanzo famigliare

Pagine: 346

 

“Contemplai il castello. Ancora una volta ero intrappolata tra ciò che avrei dovuto provare e ciò che provavo un realtà.”

 

L’altra moglie di Kerry Fisher, edito TEA libri, è per me, ahimè, “un libro da pollice verso”.

La narrazione è a due voci, appartenenti a due giovani donne, cognate tra loro, Lara e Maggie, seconde mogli di due fratelli molto diversi tra loro, rampolli di una famiglia borghese, dominati dalla madre Anna.

Lara, moglie di Massimo, narcisista aggressivo, che non accetta il figlio perché non risponde al suo ideale di eccellenza, e sottomette la moglie facendo leva sul suo amore per il bambino.
Maggie, moglie del vedovo Nico, entrambi già genitori, lei di un bambino e lui di un’adolescente che non accetta la matrigna.

Su tutta la famiglia domina Anna, madre dei due fratelli, che non accetta Maggie e mantiene vivo il ricordo dell’immacolata Caitlin, defunta moglie di Nico, moglie e madre perfetta, in apparenza.

La scoperta di un segreto che riguarda Caitlin mette Maggie davanti ad un interrogativo: rivelarlo distruggendo i ricordi di famiglia o tacere?

Un libro leggero, dallo stile molto scorrevole, che risponde all’esigenza di una lettura poco impegnativa.

Avrei apprezzato una maggiore introspezione psicologica delle due donne protagoniste.

Le dinamiche mi sono sembrate ripetitive e forzate.

La sensazione è stata di guardare uno dei film italiani del regista Gabriele Muccino, (tipo “A casa tutti bene”) in cui in una grande famiglia ci si scaglia l’uno contro l’altro per problematiche affrontate e liquidate velocemente, con un poco credibile lieto fine.

Il “grande segreto” e la venerazione di Caitlin, focus della trama, sembrano elementi “strappati” alla trama di “Rebecca la prima moglie” di Daphne Du Maurier.

Insomma mi ha totalmente delusa, L’ho definito “romanzo famigliare” perché non ha, amio parere, nulla del thriller psicologico che mi spettavo.

 

Marilena

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